GIARDIA - PARASSITOSI
Ringrazio il Dr. Luigi Venco per avermi permesso di pubblicare il suo testo.
Giardia duodenalis: tanto rumore per nulla?
Cos’è Giardia
Giardia duodenalis (sin. Giardia intestinalis, Giardia lamblia) è un protozoo flagellato spesso presente nell’intestino tenue di
numerosi vertebrati, tra cui cane, gatto e uomo. In realtà la specie G. duodenalis comprende almeno otto distinti genotipi, detti
anche assemblaggi, identificati con le lettere dell’alfabeto dalla A alla H. Nel cane e nel gatto sono segnalati principalmente gli
assemblaggi ospite-specifici, C e D nel cane e F nel gatto, quantunque entrambi possano essere infestati anche dagli assemblaggi
AI e il cane anche dall’assemblaggio B entrambi tipici dell’uomo.
Quanto è diffusa?
La prevalenza della giardiasi nel cane e nel gatto varia a seconda della popolazione e dell'area in esame e del metodo
diagnostico utilizzato. La normale prevalenza è comunque generalmente del 5-15%, indipendentemente dalla presenza di
sintomatologia ma nel cane e nel gatto, in Italia, negli ultimi anni sono stati riportati anche tassi di prevalenza più elevati, fino al
57%.
Quanto è patogena?
Le manifestazioni cliniche delle infezioni da G. duodenalis nel cane e nel gatto sono di difficile interpretazione. Infatti, molti cani
e gatti positivi sono clinicamente sani e la normale frequenza dell’infezione da G. duodenalis in cani e gatti asintomatici (5-10%)
è solo di poco inferiore a quella riscontrabile nei soggetti con diarrea (15%) In ambienti ad alta densità di cani la percentuale di
cani infestati senza alcuna presenza di sintomatologia può essere molto più elevata, fino a più del 70%.
Pertanto è lecito porsi dubbi sul ruolo di G. duodenalis come patogeno primario, piuttosto che come concausa, espressione di
alterazioni del microbioma intestinale, o un semplice riscontro casuale in soggetti con sintomatologia causata da altri patogeni.
Giardia infatti non si replica all’interno degli enterociti (come invece i coccidi), non produce enterotossine e quindi non
determina alterazioni evidenti intestinali.
Come si diagnostica
Esistono in commercio test rapidi antigenici che rilevano la presenza di Giardia. Questi test di facile esecuzione debbono essere
utilizzati come screening perché non consentono di differenziare la presenza della forma vitale nelle feci (trofozoiti) da quella
della forma infestante (oocisti). In caso di positività i test antigenici dovrebbero essere sempre seguiti da test microscopici su
feci prelevate da ampolla rettale e colorate con Lugol per evidenziare i trofozoiti ed esami copro-microscopici per arricchimento
in soluzione di flottazione a basso peso specifico (solfato di zinco 33 %) che evidenzino le oocisti senza deformarle.
La presenza di trofozoiti (forma non infestante e che muore rapidamente in ambiente esterno) potrebbe essere infatti correlata
a una sovra crescita di questo protozoo e quindi a una sua compartecipazione ad eventuale sintomatologia in atto.
I test antigenici rapidi non devono essere utilizzati per il controllo dell’efficacia della terapia perché possono rimanere positivi
per diverse settimane anche dopo la scomparsa di Giardia. Il controllo post terapia deve essere eseguito esclusivamente con
esame copro microscopico.
Quando e quale terapia
Ad oggi non ci sono prove di completa efficacia di farmaci nei confronti di Giardia ma è certo che qualsiasi terapia sia messa in
atto deve essere sempre associata alla pulizia della regione anale dopo ogni defecazione per impedire l’auto-reinfestazione
Prima di intraprendere qualsiasi terapia in considerazione del fatto che potrebbe essere un riscontro accidentale è essenziale
escludere ogni altra causa prima di considerare G. duodenalis come corresponsabile dei segni clinici eventualmente presenti,
soprattutto negli animali in cui la diarrea non sia imputabile a forme patologiche del piccolo intestino.
Il trattamento di cani positivi in assenza di segni clinici non è consigliato.
Giardia è una malattia trasmissibile all’uomo?
Ad oggi sono segnalati solo casi di cani e gatti infestati da assemblaggi dell’uomo e mai di uomini infestati da assemblaggi del
cane e del gatto. Non è dato a sapersi se un cane infettato da un assemblaggio umano posso a sua volta trasmetterlo ad un altro
umano. L’unica certezza attuale è quindi che l’uomo può infestare il cane, ma non vi sono prove del contrario.
Giardia nell’uomo
Nell’uomo le manifestazioni cliniche da giardia (pur essendo frequenti le forme asintomatiche) sono normalmente più
importanti, soprattutto nei soggetti immunodepressi. Questo appare legata alla perdita della nostra resilienza al parassita,
specie nei paesi occidentali, da quando sono cambiati i nostri standard di vita.
Non stupisce al contrario che specie animali come il cane e il gatto, che al contrario dell’uomo, mangiano erba, leccano terreno,
bevono da pozze e si detergono con la lingua la regione anale abbiano sviluppato una tolleranza nei confronti di questo parassita
così frequente e quasi mai responsabile di quadri clinici se non (raramente) in associazione ad altre patologie.
Luigi Venco
DVM, SCPA Dipl EVPC, Specialist™ in Parasitology
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